In Italia, chiamate con l'acronimo di, "C.A.R.D.S." (canna a ripartizione di sezioni), o con l'abbreviazione "rip" (ripartita), occupano uno spazio importante nel parco canne di tanti appassionati.
Sarà per il piacere che si prova nell'adoperarle, sarà per la sensazione di sicurezza, e le loro sconfinate potenzialità, tanti angler non scendono in spiaggia senza averle in sacca, anche quando realmente il loro utilizzo non è necessariamente indispensabile.
Fino a qualche anno fa ad appannaggio di pochi apassionati, dediti allo studio e alla sperimentazione di ciò che pochi pionieri, mediatori di ciò che in terra d'Albione, rappresentava una solida realtà, divulgavano come un religioso credo, oggi la due pezzi ripartita, continua a rimanere un must, il traguardo di un paziente appredistato, o forse per i meno passionali semplicemente un trend, un oggetto da sfoggiare, un nutrimento per la propria autostima, come in tanti ambiti ,c'è sempre chi concentra il proprio sguardo sul dito e non sulla luna, ma a noi Bad Angler interessa la sostanza, e di sostanza cercheremo di parlare in queste righe, cercando di addentrarci in maniera semplice, ma non superficiale, in questo affascinante universo, analizzando nello specifico, struttura, peculiarità, campo d'impiego, cercando di creare un quadro generale ricco di spunti che potranno trovare poi successivamente un adeguato approfondimento.
E' innanzi tutto opportuno iniziare con qualche premessa storica, prima di analizzare e comprendere la funzione di questo tipo di attrezzi, eviteremo ovviamente di addentrarci nel caotico ed estremo mondo della pedana, concentrandoci sul teatro che con noi vede le rip protagoniste: la spiaggia.
Le due pezzi ripartite nascono e si evolvono grazie alla sperimentazione di un gruppo di surfcaster inglesi, la distanza di pascolo delle diverse specie di merluzzi da loro insiadiate, complice le notevoli escursioni di mareaa cui sono soggette le loro coste, ha sempre rappresentato per questi un limite assillante da superare.
L'evoluzione delle tecniche di lancio come il pendulum, da una parte aprì nuovi orizzonti, dall'altra evidenziò i limiti insiti negli attrezzi tradizionali, dove la classica azione parabolico-potente, si rivelava inadeguata a sopportare e contenere l'energia sprigionata da questo lancio, che tendeva a disperdersi lungo la piega con un decremento notevole di performances.
La sperimentazione, si concentrò quindi inizialmente sopprattutto sui manici, che furono accorciari e irrigiditi, l'obbiettivo era quello di contenere senza dispersioni, la compressione esercitata sulla parte flettente superiore, un vero e proprio arco che dopo il caricamento doveva restituire interamente l'energia accumulta al piombo.
Al manico venne relegata la funzione di pura leva, tanto che in alcuni modelli storici, venivaro prodotti interamente in alluminio,.
All'arco, in genere corto e rigido, venne raccordata una cima più o meno lunga e morbida, che oltre ad assolvere le ovvie funzioni piscatorie, fungeva da intermediario tra piombo, drop e arco, annullandosi e unendosi al drop come un prolungamento dello stesso durante il preacaricamento e progressivamente trasmettere le prime sollecitazioni all'arco.
La vecchia canna ad azione parabolica venne quindi soppiantata da questa nuovo attrezzo, uno strumento balisticamente inpensabile in precedenza, l'innovazione stava appunto nell'insieme di azioni distinte ripartite tra loro ma allo stesso tempo complementari, è a tal proposito che in Italia vennero introdotte e divulgate con il temine di "canne a ripartizione di sezioni".
Ovviamente, tralasciando i pregi di un' utopica monopezzo, il numero di sezioni ideale a garantire solidità ad un atrezzo soggetto a sollecitazioni e carichi così gravosi, venne trovato nel classico numero di due, ad innesto, asimetriche con manico generalmente corto e rigido e cima lunga.
I primi modelli vennero sviluppati e prodotti nella misura di circa 12ft (3,60m), o poco meno, adatte alla maggior parte dei casters dell'epoca, in seguito con l'avvento e la crescita del long casting, disciplina mediata dalla pesca ma che vede ormai una totale autonomia, e l'evoluzione tecnica di lanciatori di stazza fisica imponente, ma sopprattuto grazie al contibuto del campione Neil McKellow, prese piede lo sviluppo di leve più lunghe, 13ft, che è tra l'altro la misura oggi più diffusa e adatta a una grande fetta di lanciatori.
L'attuale avvento del carbonio come materiale preponderante nella costruzione, di attrezzi da pesca, ha permesso un evoluzione incredibile in fatto di peso, maneggevolezza, elasticità e reattività, permettento la creazione di due pezzi sempre più performanti, sebbene tanti progetti ormai datati siano tuttora validissimi, e associabili agli attrezzi moderni dal comune denominatore di cima, arco, leva, la tendenza costruttiva attuale, pur manenendo e incrementando le doti di potenza, reattività, sensibilità, è diretta verso un raccordo delle sezioni sempre più progressivo, grazie anche all'impiego di un taglio simetrico, archi lunghi, quindi, che proseguono verso i manici, non più leve passive ma accumulatori di potenza, anche la lunghezza non vede più come limite canonico i classici 13ft, ma in alcuni modelli si arriva fino ai 14.
Probabilmente, la diffusione crescente di lanci come aeroground o flat arc, ha contribuito allo sviluppo di attrezzi che meglio si adattano alle sollecitazioni esercitate da lanciatori che alla tecnica uniscono una notevole prestanza fisica.
Una 12ft asimmetrica old style affianco ad una 13ft simmetrica di concezione moderna
Pur essondo inquadrabili in una specifica categoria, non esiste una rip identica ad un altra.
Ciò che dovrebbe essere tenuto in considerazione,nella scelta di una rip da pesca, è
composto da diversi fattori, legati all'uso specifico alla quale verrà destinata, nonchè allo stile di lancio e alla propria corporatura fisica.
Vediamo innanzitutto di suddividerle in base al loro campo d'impiego:
FLATTIE ROD
Con potenta generalmente intorno a 1/3 oz. gli angler inglesi le utilizzano su fondi puliti, in particolare in foci ed estuari nella pesca ai pesci piatti.
Sono attrezzi generalmente facili da caricare e molto sensibili, la lunghezza preferita è 12ft, si adattano bene all'utilizzo del mulinello a bobina fissa o ad un rotante di taglia piccola come un 5500, nelle nostre spiagge si adattano bene nella paf a grufolatori di taglia medio piccola come mormore o pesci di galla.
BASS ROD
Di potenza compresa tra 2/4-2/5 oz, come si evince dal nome, sono canne utilizzate dagli inglesi per la pesca alla spigola in foce ed in estuari. pesca che viene effettuata sopprattutto con canna in mano, leggere, sottili, un pelo più più potenti delle precedenti ma altrettanto sensibili e docili, sono canne molto divertenti, si adattano perfettamente alla paf leggera ai grufolatori, sia con il fisso che con il rotante.
La morbida cima di una bass rod
La piega di una bass rod durante un lancio pendolare
CLEAN GROUND
Si entra nella categoria di canne ripartite , tra le più diffuse e adoperate nelle nostre spiagge, i modelli con cima più sensibile vengono contraddistinti con il nome di match rod, di potenza massima compresa tra le 6 e le 8oz, la cima elastica, asseconda il moto ondoso e le correnti senza scalzare il piombo dal fondo, otre che a segnalare le tocche, archi e manichi possono essere più o meno rapidi o potenti in base ai modelli.
Le versioni più performanti e al contempo sensibili con potenza di 5/6 oz trovano un impiego molto valido nella paf a lunga distanza all'orata o ai predatori,tra le onde in scaduta o qualora le condizioni non siano estreme da giustificare l'utilizzo di piombi superiori alle 6oz, oltre entrano in gioco canne con potenze di lancio fino a 7/8 oz, in grado di meglio gestire correnti sostenute, dotate di un nerbo tale da poter lanciare e scalzare zavorre consistenti.
Trovano come compagno ideale il mulinello a bobina rotante, che a prescindere da gusti e scelte personali e senza entrare nei meriti di distanze o qualità meccaniche, è sicuramente, l'abbinamento che meglio si sposa all'utizzo di questi attrezzi, sia per il peso e il vantaggio di non sbilanciare la canna, oltre che ad una migliore maneggevolezza e piacere d'uso.
Un'asimmetrica da 5oz per la paf a lunga distanza e scaduta vicino ad una asimmetrica
Match rod in azione
ROUDG GROUND
Simili allelle pecedenti differiscono per la caratteristica di presentare otre ad un fusto solitamente potente, una cima piuttosto rigida, utile a scalzare piombi e combattere prede su fondali impervi, poco adatte all'utilizzo in spiaggia per via di una cima dura e sorda che non asseconda il moto ondoso e dotata di scarsa recetività alle tocche.
ALL ROUND
Canne poliedriche che si adattano a svariati inpieghi, dal surf alla paf, ma che non presentano caratteri specifici che le caratterizzano, come per tutte le categorie potenza e prestazionalità varia in base a marca e modoello e materiali impiegati.
Ovviamente rimane sottointeso il fatto che per poter sfruttare dignitosamente le doti di una rip degna di questo nome, è necessario dedicarsi all'apprendimento di lanci evoluti che prevedono l'impiego di rotazione per poterne caricare la struttura , come ground cast o pendulum, qualora non si disponga di un minimo di spirito di sacrificio, ritengo più opportuno rivolgersi ad altre categorie di attrezzi
E' bene ricordare che a prescindere dalla categoria di rip, stiamo comunque parlando di canne da pesca e che pur essendo fisicamente dotati, dovranno essere maneggiate spesso in condizioni proibitive, vedi vento frontale, pioggia freddo, zavorre pesanti, abbigliamento ingombrante, ecc...sarebbe saggio quindi valutare con ponderazione la scelta di una due pezzi da pesca, valutando un buon compromesso tra prestazioni e maneggevolezza, ricordandosi che oltre al pesce, a casa sarebbe bene riportare anche la schiena.
Le rip, sono state progettate per ottene distanze di lancio altrimenti irraggiungibili, ma il loro impiego non si limita certo a questo, la struttura di una rip è in grado di garantire un azione di pesca a prescindere dalla distanza operativa, sicuramente difficilmente eguagliabile da altre tipologie di attrezzi, nel surf casting, in particolare quando le condizioni sono ostiche, questi attrezzi riescono a sopportare venti e correnti senza lasciarsene soppraffare, oltre che a garantire di forzare esche corpose e pesi consistenti.
Quindi canne non solo da distanza, ma anche da distanza qualora sia richiesto.
La piega di una "J" curve old style
La piega di una "J" curve di moderna concezione
La piega di una "progressiva"