CITAZIONE
Appurato che le franate esterne degli antemurali siano cmq ed in ogni caso un veloce hot spot da raggiungere nel caso in cui ci stessimo pescando addosso... cominciamo a parlare del rockfishing nel senso vero del termine.
Il rockfishing e' la tecnica che amalgama realmente varie tecniche di pesca: p.a.f, bolognese, inglese,teleferica,ballon, bolentino, drifting.
CITAZIONE (stenella il ritorno @ 1/12/2011, 14:53)
Nel rockfishing non esistono compartimenti stagni negli argomenti, parliamo di mare, di prede, di attività predatoria, di maree e di tecniche di pesca che comunque comunicano fra di loro, questo è il seme che ha fatto nascere Bad Angler.
Partendo da questo fondamentale presupposto andremo ad osservare i pochi ma fondamentali punti di partenza per affrontare questa affascinante tecnica.
I periodi:
La tecnica del rockfishing e' praticabile tutto l'anno, non esistono periodi piu' o meno adatti ma esiste la nostra propensione alieutica ad adattarci a cio' che il mare offre in un determinato momento.
Spazieremo dalle lampughe tardo estive ed autunnali ai predatori quali amia, serra e barracuda estivi, palamite e tunnidi invernali, saraghi, occhiate e tanute semprepresenti, dentici , orate primaverili, spigole invernali...ecc
Sta quindi a noi essere organizzati in virtu' di cio' che stiamo andando a cercare, tenedo sempre ben presente la componente fondamentale dell'improvvisazione che ci aiutera' nn poco ad essere elastici , mutevoli ed adattabili.
Spot:
Scegliere lo spot e' fondamentale, spesso ci lasciamo abbagliare da splendide cadute nel blu , presi dalla frenesia piscatoria non calcoliamo fattori chiave quali la pericolosita', la piu' o meno semplicita' a salpare la preda allamata.
Scegliere uno spot quindi non e' solo in virtu' della bellezza estetica ma deve tener conto di vari fatttori quali: piu' o meno comodita' di movimento, pericolosita', accesso e rientro piu' o meno agevole con eventuale via di fuga, zona di passaggio per molte specie ittiche(spesso le punte sono ideali), comodita' o organizzazione agevole nel recupero e salpaggio di eventuale preda... il tutto in strettissimo rapporto alla tecnica che vogliamo utilizzare.
Attrezzature:
Le attrezzature sono identiche alle varie discipline che amalgamandosi hanno formato il parco canne da rockfishing e nel particolare saranno adatte: canne da surfcasting sia ripartite che tre pezzi, mulinelli da surfcasting sia rotanti che fissi ma che siano in grado di contenere 2/300 mt di ottimo 0,45/0,50, bolognesi potenti, inglesine che utilizzeremo per cercare il vivo, trepiedi o picchetti robusti...
continua....
Concordo con ciò che è stato detto da Nicola sul catalogare e volevo condividere qualcosa della mia piccola esperienza,sperando che torni utile a qualcun altro
Solitamente io pesco dalle mie parti nel catanese,o comunque mi sposto poco evitando di fare viaggi incredibili come fa molta gente che conosco...dalle mie parti la scogliera degrada più o meno dolcemente,in relazione al posto,e può rendere tutto l'anno ma non con tutti i tipi di prede...nei suddetti spot molte delle prede girano solo in determinate condizioni,ad esempio:
Saraghi: mare molto mosso(anche con onde superiori al metro),solitamente il galleggiantone piombato è una buona soluzione,ma va bene anche lo short rovesciato con piombo a perdere,terminale di circa 80 cm 0.25 FC,ami beack del 4 e come esca in ordine di importanza cozza,murice e l'alice fresca.
Barracuda: preferibilmente a mare calmo od increspato e cielo parzialmente nuvoloso,addirittura l'ultimo l'ho visto l'anno scorso in queste condizioni mentre mi passava davanti lo scoglio dove pescavo con la canna fissa...potete quindi immaginare cos'è successo nelle pescate successive...sono diventato un maniaco del vivo!
amato galleggiante piombato per evitare le murene,terminale poco più lungo di un metro con 20-25 cm di cavetto 20lb,amo beack 1/0 innescato sul dorso di una boga oppure un cefalo sui 15-20 cm.
Se poi mi sposto di qualche chilometro lo faccio per ricercare altre prede con tecniche che vanno dalla canna fissa alla teleferica,ad esempio:
Corvine: canna fissa o telescopica da almeno 4 metri,la ricerco a mare leggermente mosso/mosso nelle spaccature profonde che più profonde non si può,innescando lo spagnolo(credo sia il murriddu) intero,finale dello 0.20 massimo 0.25,amo beack 8-6. Il tipo di pesca è più una sorta di pesca al tocco che può portare anche alla cattura di Serranus scriba di buona taglia(oltre il mezzo chilo).
Lampuga: non ho ancora ben capito questo pesce...lo trovo sia con il sole alto che coperto,sia a mare calmo che a mare mosso...insomma boh...come tutti i predatori di scogliera lo cerco con la teleferica,terminale in acciaio 20lb,doppio amo beack 1/0-3/0 ed aguglia.
Spero che ciò che ho scritto possa essere utile a qualcuno e sottolineo che questo è frutto della mia piccola esperienza,quindi alcune cose potrebbero non coincidere se confrontate con quelle di chi ha molta più esperienza di me.
Dario