La bolognese dalla spiaggia., chi ci ha provato.

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view post Posted on 27/11/2011, 18:01
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Essendo un amante del surf casting, molte volte, durante una battuta in spiaggia, mi son sempre chiesto, perchè non provare a fare due lanci con la bolognese, e vedere un pò che succede?
Non penso che poter praticare la passata dalla spiaggia, implichi , particolari accorgimenti.Penso che , invece sia importante conoscere la spiaggia, il che ci porta a meglio affrontare la batutta.Sapper leggere la spiaggia dovrebbe essere un aiuto.
Ora mi chiedo , mare calmo o mosso?
Le 7 metri sono troppo lunghe o e meglio una 6?

Grammatura dei galleggianti, tenendo conto che intanto dovrei pescare nei primi 30 metri dalla battigia'

Insomma chi ci ha provato, coma va?
 
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view post Posted on 27/11/2011, 18:19
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memento audere semper

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robè credo che comunque siano da prediligere spiagge profonde o con un gradino pronunciato e i pesci insidiabili saranno gli stessi delle varie condizioni della paf o scaduta...dobbiamo organizzarci
 
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view post Posted on 27/11/2011, 18:42
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CITAZIONE (fabietto abu @ 27/11/2011, 18:19) 
robè credo che comunque siano da prediligere spiagge profonde o con un gradino pronunciato e i pesci insidiabili saranno gli stessi delle varie condizioni della paf o scaduta...dobbiamo organizzarci

Le spiagge profonde dovrebbero essere l'ideale, soppratutto se hanno un fondo misto.
Pensavo alla Casa del Sindaco , ma sono oltre 60 km.
 
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Amia
view post Posted on 27/11/2011, 18:53




Non ho mai provato,ma molte volte mi è capitato di trovare qualcuno che stava pescando con la bolo dalla riva,e devo dire la verità,spigole di buona taglia a 20 metri da riva ne ho viste tirare fuori parecchie,anche su spot dove a 20 metri da riva ci sono 50 centimetri di acqua.
Altre volte pescavano con galleggianti da 10 grammi,su distanze maggiori,con bolo da 5 metri paraboliche da " lancetto ",e addirittura col Koreano a passata sono arrivate le mormore.
Io ho avuto l'impulso di provare,ma poi mi ritrovo sempre con la biccerella canna in mano per pescare le marmore a trainetta,che mi diverte un casino!
 
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view post Posted on 27/11/2011, 23:43
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la bolognese dalla spiaggia è forse la tecnica che più si pratica qui da me..ed è una tecnica che appena possibile cercherò di approfondire..
fatta in estate puoi prendere dalle mormore alle orate alle spigole ai saraghi..insomma un po' tutto, con il problema che l'azione è molto disturbata dalla minutaglia..
in inverno il problema minutaglia diminuisce notevolmente, probabilmente il freddo e i cappotti si fanno sentire, ma se capita un pesce spesso è una spigola degna di questo nome..
almeno per quanto ho visto e ho sentito..spero di poter presto provare e raccontare... :)
 
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Lo scuro
view post Posted on 28/11/2011, 09:25









Il mio contributo .
Se può servire...

Dal fiume alla spiaggia .
Applicazioni e variazioni di una tecnica d’acqua dolce che sbarca, è proprio il caso di dirlo, al mare .

La pesca in acque salse ha ormai contagiato tanti pescasportivi ; e non parlo solo di coloro che hanno deciso di approcciare il mare con la classica tecnica della pesca a fondo, (o surf casting ,beach ledgering etc.etc.) ma anche di tutte quelle persone che hanno dato vita a questa lenta ma costante migrazione, cimentandosi in questi ambienti, con la classica “dolciacquicola” bolognese e gli intramontabili bigattini .
Scogliere naturali e artificiali, foci di fiumi e canali, manufatti di dighe e quant’altro, questi gli spot dove costantemente si rileva una presenza davvero massiccia di pescatori .

I tempi cambiano .

Si ,i tempi cambiano davvero, e non cambiano tanto per la tipologia degli attrezzi utilizzati, che sicuramente si sono evoluti in qualità e tecnologia, ma per i luoghi dove la vecchia e cara pesca con la bolognese viene effettuata : tra questi luoghi, anche le spiagge .
Tutto ciò non è propriamente una novità, questo è certo, ma resta comunque per molti come un qualcosa di “velato” e di poco conosciuto ; il fatto, poi, che non tutti gli arenili risultino essere indicati per effettuare questo tipo di pesca, rende la cosa ancor più intrigante .

Le spiagge ideali .

Gli spot idonei per mettere in pratica questa tecnica sono tutti quelli che risultano avere una certa energia, e cioè una discreta profondità già nei primi metri da riva .
Altra tipologia di luogo ideale è quella della classica “buca” o “canalone” nel sottoriva e, non da meno, tutti quei siti dove è verificata la presenza di scogli sommersi o affioranti .
Da tenere in considerazione, laddove sia possibile entrare in acqua, le foci, i piloni dei pontili, i relitti e quant’altro favorisca lo stazionamento e la presenza dei pesci in generale .
Da non trascurare il limite tra sabbia e scogli, in una pocket beach, per esempio .

Spazio alla fantasia insomma, ma senza per questo perdere il senso della misura……la pesca in 10 cm d’acqua, insomma, cerchiamo di evitarla se possibile .

Attrezzatura ed equipaggiamento

La pesca in oggetto è da effettuarsi con canne bolognesi di un range piuttosto limitato, a meno che non si decida di lanciare a distanze ragguardevoli o si operi con l'ausilio di pasturatori piombati, ma non è questo il caso che vogliamo affrontare in questo articolo, onde per cui diciamo che canne con potenza di lancio entro i 15 gr saranno più che sufficienti alla bisogna, sempre che il nostro gusto personale non ci porti ad adoperare attrezzi più rigidi e potenti .

La pesca andrà effettuata laddove lo scalino di risacca si accentua e specialmente in caso di scaduta o di mare piuttosto "energico", il galleggiante dovrà stazionare su una linea di passata che risulterà essere oltre il punto di rottura dell'onda, proprio per evitare che la nostra lenza venga costantemente rispedita dai flutti sul bagnasciuga .
Per agevolare questo tipo di procedura, diciamo che canne di 6 e 7 metri ci consentiranno di affrontare il 90% delle condizioni di pesca ; canne più corte non risulteranno molte adatte .

Un mulinello taglia 2500/3000 andrà più che bene .
Imbobineremo lo stesso con un monofilo dallo 0,12 allo 0,15 mm e caricheremo la bobina di riserva regolandoci di conseguenza .

Molte volte è necessario ricorrere a terminali molto sottili ed è quindi meglio fare il collegamento con la madre, tenendo conto del fatto che uno sbalzo troppo accentuato tra le due misure sbilancerebbe tutto l'impianto pescante .
Per quanto possibile ,sarà bene imbobinare con nylon sottili, perchè questi favoriranno l'azione di lancio, quella di trattenuta e impediranno al vento di trascinarli con troppa facilità .

Galleggianti da 0,75 a 5 gr saranno sufficienti a garantirci una copertura quasi totale .

Il terminale sarà realizzato, in caso di pesca diurna ed acque chiare, con un fluorocarbon di buona qualità, mentre invece nel caso in cui si peschi in acque velate o torbide, basterà un nylon classico da finali : misure comprese tra lo 0,08 e lo 0,14 quelle da preferire .

L'amo riveste un ruolo importante, come sempre, ma il fatto che venga utilizzato il bigattino come esca, riduce la scelta a poche tipologie ed a poche misure ; il fatto, poi, che la robustezza sia prerogativa essenziale, fà si che il campo di selezione si riduca ancora .
Ami quindi robusti, in misure dal 16 al 22, con o senza ardiglione non ha importanza, e che abbiano un affilatura tale da non ledere la vitalità della delicata esca .
I soliti pallini spaccati assortiti ,qualche torpille ,una dozzina di micro girelle, per coloro che preferiscono fare con esse il collegamento madre/terminale, e il gioco è fatto .

Abbiamo descritto, anche se marginalmente, parte dell'attrezzatura necessaria, ma a questo punto dobbiamo parlare dei waders, che sono davvero indispensabili per cimentarsi in questa meravigliosa tecnica .

Pescare con i piedi sull'arenile asciutto, a distanza dall'acqua, vorrebbe dire non controllare in maniera adeguata la lenza ; la distanza di pesca, come detto prima, è direttamente proporzionale alla distanza del gradino di risacca e risulta quindi evidente che un mare appena agitato o poco mosso, ci costringerebbe ad abbandonare il campo con le pive nel sacco .
Con gli waders, invece e in pratica ,potremo pescare con tutte le condizioni marine, a meno che non ci si ritrovi davanti proprio ad una mareggiata, o giù di lì : basterà quindi entrare in acqua anche per pochi metri ed avremo un controllo sulla lenza più diretto ed efficace .
Parlando di waders, la scelta è davvero ampia : si và dal semplice prodotto in gomma o nylon spalmato, ai più evoluti e davvero confortevoli ascellari in neoprene, che consentono di pescare anche in periodi freddi come quello invernale .
Molto dipende dal budget, ma certo è che con l'abbassarsi delle temperature è bene optare per waders in neoprene da almeno 3 mm .

Un altro accessorio utilissimo, sostitutivo del sacchetto in stoffa tradizionale, è il secchiello o contenitore per i bigattini .
E' naturale che pescando in acqua, qualche schizzo o addirittura un onda calcolata come "non pericolosa", potrebbero bagnare le esche compromettendone l'affondabilità ed è quindi evidente la necessità di preservare le nostre larve da questi incidenti imprevisti .
I prodotti utili a questo uso vanno dal classico secchiello verde con staffa in alluminio ad accessori hand made di pregevole e ricercata fattura : a voi la scelta .
L'immancabile fionda ,il guadino e un cinturone con reggicanna incoporato, chiudono la rassegna la attrezzi .

L'azione di pesca

Quello che si è detto in apertura di questo articolo è vero : per chi viene dalle acque interne, il ricordo della pesca in passata sarà di grande aiuto .
L'azione è pressapoco la medesima, cambiano soltanto gli scenari ed i pesci insidiabili .
In teoria, operando dalla spiaggia, è possibile fare catture di svariato genere, ma le specie predominanti risultano essere i saraghi, le spigole,le mormore,le occhiate e tutti i pesci di galla .
Nel periodo estivo, all'alba sopratutto, non è raro imbattersi anche in qualche orata, laddove i fondali ne consentono l'avvicinamento .

Condizioni di mare calmo non sono l'ideale e così come accade per la pesca a fondo, anche per questa con la bolognese, c'è da sperare in momenti di scaduta o di mare mosso, nei limiti della pescabilità, naturalmente : il mare in "fermento" favorisce il pascolo e l'attività dei pesci .

Lanciando le nostre lenze proprio a ridosso dello scalino di risacca avremmo la certezza di pescare, quindi, in un luogo dove è garantita la presenza dei pinnuti ; pasturazione e una sapiente trattenuta faranno il resto .
La fionda andrà adoperata con parsimonia e solo nei casi di mare calmo .
Se il moto ondoso sarà sostenuto, basterà gettare le larve proprio sotto i nostri piedi, lasciando che siano i flutti a trasportarle verso la zona di pesca .
In questi frangenti ,pasturare sul galleggiante sarebbe deleterio, poichè l'intensità della corrente rischierebbe di trascinare i bigattini ben oltre la linea di pesca .

Anche la tipologia di lenza (di galleggiante e di piombatura) sarà strettamente legata alle condizioni del mare ed al fondale : molto morbida ,quasi sprovvista di piombo, con galleggianti anche prepiombati, in caso di mare calmo o quasi, un po' più raccolta in piombatura, più pesante e conclusa con un terminale più corto, quando s'incontreranno condizioni meno statiche, fermorestando il fatto che di certezze matematiche, nella pesca, non ne esistono .
Esca appoggiata al fondo o radente quest'ultimo, è condizione da verificare di volta in volta, ma la parola d'ordine è sempre la stessa : flessibilità .
Passare delle ore a guardare il galleggiante per non avuto la prontezza, o ancor peggio la voglia, di cambiare un qualche cosa nel nostro modo di pescare, è uno di quei fattori che possono trasformare un uscita di pesca ,in un totale fallimento .

Altre cose da non fare

Non sottovalutare mai il mare agitato e sopratutto non voltare mai le spalle ad esso .

Pescare in acqua non è come farlo da fuori e prestare sempre la massima attenzione a ciò che abbiamo di fronte, vuol dire evitare brutte sorprese .

Un mare agitato può dare grosse soddisfazioni in termini di catture, ma và sempre affrontato con la mentalità giusta .

Pasturare in modo massiccio pensiamo sia sconsigliabile sempre e comunque : la regola del "poco e spesso" è intramontabile ed è applicabile a qualsiasi condizione .

Evitiamo di impostare subito la pesca a grande distanza : saranno le correnti ed il passare del tempo a darci le indicazioni giuste .Iniziamo e sfruttiamo al meglio il sottoriva, poi si vedrà .
La cosa certa è che se cominciamo subito a pasturare lontano, difficilmente poi si potrà tornare indietro .

Quando si pesca in diurna e si utilizzano terminali in fluorocarbon, dato il loro inferiore carico di rottura rispetto al nylon, è bene non adoperare misure troppo ridotte : l'incontro con il pesce di taglia è ricorrente ed anche se peschiamo su fondali liberi da ostacoli, il pesce potrebbe avere la meglio sull'esile monofilo .

E non dimentichiamoci di rispettare sempre i peridodi stagionali di divieto per balneazione .



CITAZIONE (NOBRAKE @ 27/11/2011, 18:01) 
...Non penso che poter praticare la passata dalla spiaggia, implichi , particolari accorgimenti.Penso che , invece sia importante conoscere la spiaggia, il che ci porta a meglio affrontare la batutta.Sapper leggere la spiaggia dovrebbe essere un aiuto.
Ora mi chiedo , mare calmo o mosso?
Le 7 metri sono troppo lunghe o e meglio una 6?

Grammatura dei galleggianti, tenendo conto che intanto dovrei pescare nei primi 30 metri dalla battigia'

Insomma chi ci ha provato, coma va?

Sicuramente la conocenza della spiaggia è basilare .
Mare calmo : alba e tramonto . Mare mosso o scaduta : può andar bene tutto l'arco del giorno .
(A mare calmo ,se ci sono orate e mormore in pascolo a corto raggio ,rende anche l'inglese ed il galleggiante scorrevole con pasturatore...se c'è il fondale giusto)

La 7 metri è forse la misura più indicata per questo tipo di pesca .
Ti consente di rimanere alla giusta distanza in caso di frangenza e di gestire al meglio trattenuta e tutto il resto .

Se c'è un bel fondale ,puoi sbizzarrirti con galleggianti classici e scalature di vario genere ,ma se il fondo è poco sono consigliabili galleggianti piombati o galleggianti self made con derive in metallo ,aggiunte di piombo e qunt'altro .

Edited by stenella il ritorno - 29/11/2011, 09:02
 
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view post Posted on 28/11/2011, 12:29
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CITAZIONE (Lo scuro @ 28/11/2011, 09:25) 
Il mio contributo .
Se può servire...

Dal fiume alla spiaggia .
Applicazioni e variazioni di una tecnica d’acqua dolce che sbarca, è proprio il caso di dirlo, al mare .

La pesca in acque salse ha ormai contagiato tanti pescasportivi ; e non parlo solo di coloro che hanno deciso di approcciare il mare con la classica tecnica della pesca a fondo, (o surf casting ,beach ledgering etc.etc.) ma anche di tutte quelle persone che hanno dato vita a questa lenta ma costante migrazione, cimentandosi in questi ambienti, con la classica “dolciacquicola” bolognese e gli intramontabili bigattini .
Scogliere naturali e artificiali, foci di fiumi e canali, manufatti di dighe e quant’altro, questi gli spot dove costantemente si rileva una presenza davvero massiccia di pescatori .

I tempi cambiano .

Si ,i tempi cambiano davvero, e non cambiano tanto per la tipologia degli attrezzi utilizzati, che sicuramente si sono evoluti in qualità e tecnologia, ma per i luoghi dove la vecchia e cara pesca con la bolognese viene effettuata : tra questi luoghi, anche le spiagge .
Tutto ciò non è propriamente una novità, questo è certo, ma resta comunque per molti come un qualcosa di “velato” e di poco conosciuto ; il fatto, poi, che non tutti gli arenili risultino essere indicati per effettuare questo tipo di pesca, rende la cosa ancor più intrigante .

Le spiagge ideali .

Gli spot idonei per mettere in pratica questa tecnica sono tutti quelli che risultano avere una certa energia, e cioè una discreta profondità già nei primi metri da riva .
Altra tipologia di luogo ideale è quella della classica “buca” o “canalone” nel sottoriva e, non da meno, tutti quei siti dove è verificata la presenza di scogli sommersi o affioranti .
Da tenere in considerazione, laddove sia possibile entrare in acqua, le foci, i piloni dei pontili, i relitti e quant’altro favorisca lo stazionamento e la presenza dei pesci in generale .
Da non trascurare il limite tra sabbia e scogli, in una pocket beach, per esempio .

Spazio alla fantasia insomma, ma senza per questo perdere il senso della misura……la pesca in 10 cm d’acqua, insomma, cerchiamo di evitarla se possibile .

Attrezzatura ed equipaggiamento

La pesca in oggetto è da effettuarsi con canne bolognesi di un range piuttosto limitato, a meno che non si decida di lanciare a distanze ragguardevoli o si operi con l'ausilio di pasturatori piombati, ma non è questo il caso che vogliamo affrontare in questo articolo, onde per cui diciamo che canne con potenza di lancio entro i 15 gr saranno più che sufficienti alla bisogna, sempre che il nostro gusto personale non ci porti ad adoperare attrezzi più rigidi e potenti .

La pesca andrà effettuata laddove lo scalino di risacca si accentua e specialmente in caso di scaduta o di mare piuttosto "energico", il galleggiante dovrà stazionare su una linea di passata che risulterà essere oltre il punto di rottura dell'onda, proprio per evitare che la nostra lenza venga costantemente rispedita dai flutti sul bagnasciuga .
Per agevolare questo tipo di procedura, diciamo che canne di 6 e 7 metri ci consentiranno di affrontare il 90% delle condizioni di pesca ; canne più corte non risulteranno molte adatte .

Un mulinello taglia 2500/3000 andrà più che bene .
Imbobineremo lo stesso con un monofilo dallo 0,12 allo 0,15 mm e caricheremo la bobina di riserva regolandoci di conseguenza .

Molte volte è necessario ricorrere a terminali molto sottili ed è quindi meglio fare il collegamento con la madre, tenendo conto del fatto che uno sbalzo troppo accentuato tra le due misure sbilancerebbe tutto l'impianto pescante .
Per quanto possibile ,sarà bene imbobinare con nylon sottili, perchè questi favoriranno l'azione di lancio, quella di trattenuta e impediranno al vento di trascinarli con troppa facilità .

Galleggianti da 0,75 a 5 gr saranno sufficienti a garantirci una copertura quasi totale .

Il terminale sarà realizzato, in caso di pesca diurna ed acque chiare, con un fluorocarbon di buona qualità, mentre invece nel caso in cui si peschi in acque velate o torbide, basterà un nylon classico da finali : misure comprese tra lo 0,08 e lo 0,14 quelle da preferire .

L'amo riveste un ruolo importante, come sempre, ma il fatto che venga utilizzato il bigattino come esca, riduce la scelta a poche tipologie ed a poche misure ; il fatto, poi, che la robustezza sia prerogativa essenziale, fà si che il campo di selezione si riduca ancora .
Ami quindi robusti, in misure dal 16 al 22, con o senza ardiglione non ha importanza, e che abbiano un affilatura tale da non ledere la vitalità della delicata esca .
I soliti pallini spaccati assortiti ,qualche torpille ,una dozzina di micro girelle, per coloro che preferiscono fare con esse il collegamento madre/terminale, e il gioco è fatto .

Abbiamo descritto, anche se marginalmente, parte dell'attrezzatura necessaria, ma a questo punto dobbiamo parlare dei waders, che sono davvero indispensabili per cimentarsi in questa meravigliosa tecnica .

Pescare con i piedi sull'arenile asciutto, a distanza dall'acqua, vorrebbe dire non controllare in maniera adeguata la lenza ; la distanza di pesca, come detto prima, è direttamente proporzionale alla distanza del gradino di risacca e risulta quindi evidente che un mare appena agitato o poco mosso, ci costringerebbe ad abbandonare il campo con le pive nel sacco .
Con gli waders, invece e in pratica ,potremo pescare con tutte le condizioni marine, a meno che non ci si ritrovi davanti proprio ad una mareggiata, o giù di lì : basterà quindi entrare in acqua anche per pochi metri ed avremo un controllo sulla lenza più diretto ed efficace .
Parlando di waders, la scelta è davvero ampia : si và dal semplice prodotto in gomma o nylon spalmato, ai più evoluti e davvero confortevoli ascellari in neoprene, che consentono di pescare anche in periodi freddi come quello invernale .
Molto dipende dal budget, ma certo è che con l'abbassarsi delle temperature è bene optare per waders in neoprene da almeno 3 mm .

Un altro accessorio utilissimo, sostitutivo del sacchetto in stoffa tradizionale, è il secchiello o contenitore per i bigattini .
E' naturale che pescando in acqua, qualche schizzo o addirittura un onda calcolata come "non pericolosa", potrebbero bagnare le esche compromettendone l'affondabilità ed è quindi evidente la necessità di preservare le nostre larve da questi incidenti imprevisti .
I prodotti utili a questo uso vanno dal classico secchiello verde con staffa in alluminio ad accessori hand made di pregevole e ricercata fattura : a voi la scelta .
L'immancabile fionda ,il guadino e un cinturone con reggicanna incoporato, chiudono la rassegna la attrezzi .

L'azione di pesca

Quello che si è detto in apertura di questo articolo è vero : per chi viene dalle acque interne, il ricordo della pesca in passata sarà di grande aiuto .
L'azione è pressapoco la medesima, cambiano soltanto gli scenari ed i pesci insidiabili .
In teoria, operando dalla spiaggia, è possibile fare catture di svariato genere, ma le specie predominanti risultano essere i saraghi, le spigole,le mormore,le occhiate e tutti i pesci di galla .
Nel periodo estivo, all'alba sopratutto, non è raro imbattersi anche in qualche orata, laddove i fondali ne consentono l'avvicinamento .

Condizioni di mare calmo non sono l'ideale e così come accade per la pesca a fondo, anche per questa con la bolognese, c'è da sperare in momenti di scaduta o di mare mosso, nei limiti della pescabilità, naturalmente : il mare in "fermento" favorisce il pascolo e l'attività dei pesci .

Lanciando le nostre lenze proprio a ridosso dello scalino di risacca avremmo la certezza di pescare, quindi, in un luogo dove è garantita la presenza dei pinnuti ; pasturazione e una sapiente trattenuta faranno il resto .
La fionda andrà adoperata con parsimonia e solo nei casi di mare calmo .
Se il moto ondoso sarà sostenuto, basterà gettare le larve proprio sotto i nostri piedi, lasciando che siano i flutti a trasportarle verso la zona di pesca .
In questi frangenti ,pasturare sul galleggiante sarebbe deleterio, poichè l'intensità della corrente rischierebbe di trascinare i bigattini ben oltre la linea di pesca .

Anche la tipologia di lenza (di galleggiante e di piombatura) sarà strettamente legata alle condizioni del mare ed al fondale : molto morbida ,quasi sprovvista di piombo, con galleggianti anche prepiombati, in caso di mare calmo o quasi, un po' più raccolta in piombatura, più pesante e conclusa con un terminale più corto, quando s'incontreranno condizioni meno statiche, fermorestando il fatto che di certezze matematiche, nella pesca, non ne esistono .
Esca appoggiata al fondo o radente quest'ultimo, è condizione da verificare di volta in volta, ma la parola d'ordine è sempre la stessa : flessibilità .
Passare delle ore a guardare il galleggiante per non avuto la prontezza, o ancor peggio la voglia, di cambiare un qualche cosa nel nostro modo di pescare, è uno di quei fattori che possono trasformare un uscita di pesca ,in un totale fallimento .

Altre cose da non fare

Non sottovalutare mai il mare agitato e sopratutto non voltare mai le spalle ad esso .

Pescare in acqua non è come farlo da fuori e prestare sempre la massima attenzione a ciò che abbiamo di fronte, vuol dire evitare brutte sorprese .

Un mare agitato può dare grosse soddisfazioni in termini di catture, ma và sempre affrontato con la mentalità giusta .

Pasturare in modo massiccio pensiamo sia sconsigliabile sempre e comunque : la regola del "poco e spesso" è intramontabile ed è applicabile a qualsiasi condizione .

Evitiamo di impostare subito la pesca a grande distanza : saranno le correnti ed il passare del tempo a darci le indicazioni giuste .Iniziamo e sfruttiamo al meglio il sottoriva, poi si vedrà .
La cosa certa è che se cominciamo subito a pasturare lontano, difficilmente poi si potrà tornare indietro .

Quando si pesca in diurna e si utilizzano terminali in fluorocarbon, dato il loro inferiore carico di rottura rispetto al nylon, è bene non adoperare misure troppo ridotte : l'incontro con il pesce di taglia è ricorrente ed anche se peschiamo su fondali liberi da ostacoli, il pesce potrebbe avere la meglio sull'esile monofilo .

E non dimentichiamoci di rispettare sempre i peridodi stagionali di divieto per balneazione .



CITAZIONE (NOBRAKE @ 27/11/2011, 18:01) 
...Non penso che poter praticare la passata dalla spiaggia, implichi , particolari accorgimenti.Penso che , invece sia importante conoscere la spiaggia, il che ci porta a meglio affrontare la batutta.Sapper leggere la spiaggia dovrebbe essere un aiuto.
Ora mi chiedo , mare calmo o mosso?
Le 7 metri sono troppo lunghe o e meglio una 6?

Grammatura dei galleggianti, tenendo conto che intanto dovrei pescare nei primi 30 metri dalla battigia'

Insomma chi ci ha provato, coma va?

Sicuramente la conocenza della spiaggia è basilare .
Mare calmo : alba e tramonto . Mare mosso o scaduta : può andar bene tutto l'arco del giorno .
(A mare calmo ,se ci sono orate e mormore in pascolo a corto raggio ,rende anche l'inglese ed il galleggiante scorrevole con pasturatore...se c'è il fondale giusto)

La 7 metri è forse la misura più indicata per questo tipo di pesca .
Ti consente di rimanere alla giusta distanza in caso di frangenza e di gestire al meglio trattenuta e tutto il resto .

Se c'è un bel fondale ,puoi sbizzarrirti con galleggianti classici e scalature di vario genere ,ma se il fondo è poco sono consigliabili galleggianti piombati o galleggianti self made con derive in metallo ,aggiunte di piombo e qunt'altro .

Ottimo, almeno si ha uno spunto o delle basi dove poter iniziare e ragionare poi.
La cosa mi ha sempre affascinato, in quanto mi piace pescare con la bolo in modo ultralight!
Qui in Sardegna, nelle coste del nordo è una tecnica sconosciuta, o quasi.

Non mi rimane che sciluppare questi concetti in spiaggia e vedere .
Grazie per i suggerimenti .
 
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view post Posted on 28/11/2011, 18:39
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Gran bell'articolo Ale....
 
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stenella il ritorno
view post Posted on 28/11/2011, 22:54




Chapeaux.
 
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sud-est
view post Posted on 29/11/2011, 09:15




alessio articolo more solito ben strutturato

grande compa'
 
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stenella il ritorno
view post Posted on 29/11/2011, 09:27




Alessio, ti rinnovo l'invito, quando vai a bolo fai un fischio, vengo a fare un po' di foto e approfondiamo ulteriormente l'argomento.
 
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Lo scuro
view post Posted on 29/11/2011, 11:21




Grazie a tutti .

CITAZIONE (stenella il ritorno @ 29/11/2011, 09:27) 
Alessio, ti rinnovo l'invito, quando vai a bolo fai un fischio, vengo a fare un po' di foto e approfondiamo ulteriormente l'argomento.

Non mancherò ,Brando !
 
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view post Posted on 29/11/2011, 11:51
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Grande Alessio. Sto studiando di effettuare una " passata in luoghi del surf nazionale.
Sconsacrati con la bolo................. fisch fisch fisch fisch Marina di Badesi, dove il gradino è alquanto profondo.
Giu alla casa del Sindaco, San Pietro a Mare, La foce del Cocghinas.Insomma tutti luoghi consacrati al surf nazionale.


Badesi




Badesi lato isola rossa



Ancora lato isola rossa con il Buon FabiettoAbu in azione.


 
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view post Posted on 29/11/2011, 12:02
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volevo chiedere se l'azione di pesca in situazioni di mare un pò formato poteva essere abbinata ad una tecnica un po piu rozza,nel senso senza badare troppo per il sottile,magari non dico di esagerare ma osando qualcosa di piu in diametri e magari con una piombatura più secca
 
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Lo scuro
view post Posted on 29/11/2011, 14:30




CITAZIONE (NOBRAKE @ 29/11/2011, 11:51) 
Grande Alessio. Sto studiando di effettuare una " passata in luoghi del surf nazionale.
Sconsacrati con la bolo................. fisch fisch fisch fisch Marina di Badesi, dove il gradino è alquanto profondo.
Giu alla casa del Sindaco, San Pietro a Mare, La foce del Cocghinas.Insomma tutti luoghi consacrati al surf nazionale.


Badesi

(IMG:http://i41.tinypic.com/259zus8.jpg)


Badesi lato isola rossa

(IMG:http://i43.tinypic.com/29f77u8.jpg)

Ancora lato isola rossa con il Buon FabiettoAbu in azione.


(IMG:http://i40.tinypic.com/250ifrq.jpg)

Alla foce del Coghinas ci ho pescato pure io ,Roberto .
Gran bel posto .
Credo che d'inverno possa regalare belle spigole ,con questa tecnica .

E ho pescato anche ad Isola rossa : altro bello spot .
Purtroppo ,quando ci sono stato io c'era il mondo ed ho fatto solo qualche buona pescata in notturna .

Bella tutta la Sardegna .
 
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75 replies since 27/11/2011, 18:01   10254 views
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