CITAZIONE (hedge @ 21/10/2011, 13:47)
La spirale è una conseguenza dell'effetto di Coriolis che provoca un movimento verso destra degli oggetti cui viene applicata una forza nell'emisfero nord e verso sinistra nell'emisfero sud. Perciò quando i venti soffiano sulla superficie oceanica (in maniera "continua"), nell'emisfero nord, si crea uno strato superficiale detto Ekman Layer, che può andare da 45m fino a 300m (in condizioni ottimali), in base, ad esempio, alle caratteristiche del bacino idrico, alla forza del vento o alla latitudine. La corrente di superficie, in questo strato, si muove a 45° verso destra rispetto alla direzione del vento. Quando l'acqua sulla superficie spinge l'acqua sottostante a causa delle forze d'attrito, questa si muove ulteriormente verso destra rispetto alla direzione del vento, e così per tutti gli strati più profondi ancora. Scendendo in profondità, a causa della deflessione della corrente, la velocità dell'acqua diminuisce progressivamente.
Il fenomeno è osservabile in mare nelle correnti marine e nelle derive glaciali di superficie.
Questo è interessante e potrebbe spiegare diverse cose, certo l'angolazione cui si fa riferimento mi pare si riferisca a strati superficiali dei liquidi interpretabili come "correnti" ma non necessariamente come "moto ondoso".
La considererei come una forza di cui tener conto nell'insieme del discorso.
Se poi ci mettiamo anche la distribuzione del fenomeno ventoso sulla superficie marina che logicamente non può essere ugualmente potente su tutto il fronte (zona centrale, rispetto alle zone laterali) si può comprendere grosso modo come le onde marine e le correnti siano influenzate nel loro ripercuotersi sulle coste da diverse cose:
1) Lunghezza del Fetch e distanza dalla costa che incidono sulla persistenza del moto ondoso e sulla loro intensità: "piu' forte il vento, piu' a lungo il vento soffia, e piu' vasta l'area sopra cui il vento soffia, piu' grandi saranno le onde"
O ancora: "Se osserviamo alcune piccole aree dell'Oceano, o alcune aree al largo, possiamo vedere le onde generate dai venti locali, il mare vivo (wind sea), piu' le onde che sono state generate in altre aree e che si sono propagate fino alla zona che stiamo osservando, l'onda lunga (swell). La previsione delle onde locali deve includere entrambi : il mare vivo e l'onda lunga, quindi la previsione delle onde non e' un problema locale. Vediamo, per esempio, che le onde al largo della California possono essere generate da tempeste lontane piu' di 10 000 km"
Questo spiega in parte la lunghezza delle mareggiate in certe aree ed in certe situazioni di tempesta rispetto ad altre.
Una mareggiata lampo è una mareggiata wind sea localizzata, una mareggiata anomala senza vento locale è generata da swell, la loro somma produce fenomeni anche di enorme potenza.
I toscani potranno riflettere sul perché a Tirrenia il mare da libeccio scenda un giorno prima in media rispetto a Vecchiano....
Poi altre cosette...
2) Larghezza del fronte di tempesta che incide sulla curvatura delle onde
3) Orientamento del "cuspide" o per meglio dire della parte centrale maggiormente intensa del vento
Non che queste cose siano esaustive certo.
Dimenticavo, questo concerne un ragionamento di onde in mare aperto.....la costa introduce altre variabili.
ne riparleremo comunque