"Capiamo le onde"

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view post Posted on 21/10/2011, 14:01
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Partendo da un concetto base: c'è una primaria, la cui direzione coincide con quella delle onde ) e la secondaria, che va in direzione opposta alla primaria.

La primaria "dovrebbe scavare" (se lo fa lo fa solo in frangenza) e depositare sedimento sulla spiaggia; sedimento che viene ripreso dalla secondaria e riportato fuori. L'accumulo di sedimento dovrebbe creare zone di alimento del pesce.
In tutto questo ragionamento a me sfugge una cosa: come, quando e perchè si crea una laterale ? Perchè comunque deve crearsi una laterale ? A voi non è mai capitato di trovarvi in situazioni di scaduta, in cui spariscono i canaloni, e si forma un unico, larghissimo frangente (che "chiude" complemente il fondale) e la laterale?....... nisba
Spesso constatiamo che c'è una laterale, talvolta molto forte, anche in condizioni di mare calmo (escludiamo la presenza di foci vicino, sarebbe troppo facile).
E questa laterale c'è a prescindere dalla presenza o meno di mareggiata: per la morfologia del fondale, per la direzione dei venti dominanti e l'orientamento della spiaggia agli stessi.
E in tutto questo fenomeno, di creazione di questa benedetta laterale, come incide la corrente di marea ?
Quanto incide la morfologia del fondale, nella creazione della stessa ?
La primaria e la secondaria (più la secondaria) subiscono la presenza della laterale, ma necessariamente non la determinano. Possono accentuarne la forza, o possono subirne gli effetti.


Cerchiamo di capirne di più....

Edited by lucarotolante - 16/11/2011, 11:05
 
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view post Posted on 21/10/2011, 14:17
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CITAZIONE (hedge @ 21/10/2011, 15:01) 
Quindi spesso e volentieri una laterale c'è a prescindere dalla presenza o meno di mareggiata: per la morfologia del fondale, per la direzione dei venti dominanti e l'orientamento della spiaggia agli stessi.
La primaria e la secondaria (più la secondaria) subiscono la presenza della laterale, ma necessariamente non la determinano. Possono accentuarne la forza, o possono subirne gli effetti.

Se per laterale indenti una corrente forte e sostenuta laterale, questa non è nella mia esperienza una condizione sempre presente in una mareggiata anche forte. Ho affrontato mari molto incazzati con poca corrente e viceversa.
Comunque, difficilmente su spiaggia rettilinea una forte laterale è produttiva o molto produttiva (almeno con certi o pesci). Per ovvi motivi IMHO.
Certo si vive anche di eccezioni.

Una spiaggia come viareggio, dopo un SO molto forte ed appena cala la spinta primaria scivola mediamente in laterale in quanto le uscite sono rarefatte (non come a Aleria certo), ma non sono molte. La marea accentua o riduce questi fenomeni, lo stesso dicasi per il vento. Pure il tipo di sabbia conformazione.
Come vedi le determinanti sono tante per cui è difficile avere ricette univoche. Di volta in volta impari qualcosa in più.
 
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view post Posted on 21/10/2011, 14:32
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Chiaro.
In merito al concetto di laterale che intendevo, la vedo, come un fenomeno locale, determinato da fattori endogeni (morfologia del fondale, granularità dello stesso, esposizione ai venti dominanti) sempre presente, con direzione certa e intensità variabile; l'intensità che è determinata da fattori esogeni.
O dico na cazzata ? :D

Ma alla fine sto pesce... da dove entra ?
 
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view post Posted on 21/10/2011, 15:07
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CITAZIONE (hedge @ 21/10/2011, 15:32) 
Chiaro.
In merito al concetto di laterale che intendevo, la vedo, come un fenomeno locale, determinato da fattori endogeni (morfologia del fondale, granularità dello stesso, esposizione ai venti dominanti) sempre presente, con direzione certa e intensità variabile; l'intensità che è determinata da fattori esogeni.
O dico na cazzata ? :D

Ma alla fine sto pesce... da dove entra ?

Esposizione/venti li vedo come cause, morfologia del fondale e granularità più come effetti.

Dove entra......secondo me con laterali forti se ne fotte di entrare. Non ci pensa proprio. Basta attendere.
 
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stenella il ritorno
view post Posted on 21/10/2011, 15:42




Non è detto Nicola, anche una laterale molto forte scava ed accumula quindi richiama pesce.

Quello che accade realmente è molto più complesso di qualsiasi tentativo di razionalizzazione dei fenomeni che abbiamo citato. Abbiamo una tale quantità di variabili che entrano in campo quando siamo davanti ad una mareggiata tali da smontare ogni ragionamento che possiamo fare a mente fredda.

Un banale esempio basato sulla mia personale esperienza.
Qua in versilia, tutto quello che avevo appreso in decenni di pesca in maremma è drammaticamente cambiato, complice la bassissima profondità e la sabbia molto fine, buche molto profonde, zone di accumulo d'alga, correnti influenzate dalla presenza del molo e dei pontili recentemente costruiti e presenza del pesce influenzata dall'apertura della diga del lago di massaciuccoli. Basta spostarsi in darsena e cambia tutto, spiaggia più profonda, granulometria più grossa, meno presenza d'alga rossa (il pecchione come lo chiamano a Viareggio) meno laterale tranne che nella zona vicino al muraglione e alcuni spot che costantemente regalano pesce o quantomeno fruttano di più rispetto ad altri.


Bisognerebbe prendere una telecamera e piazzarsi a fare qualche ripresa... :ph34r: :ph34r:

Edited by stenella il ritorno - 21/10/2011, 16:43
 
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lucarotolante
view post Posted on 21/10/2011, 18:45




vi leggo contento,che bello sto treddi



vorrei sapere se si può approfondire ciò che ha postato gian,ossia che la primaria è già girata di 45 rispetto al vento

se cosi fosse la spinta verso terra varierebbe,ma non capisco

voi?
 
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view post Posted on 30/10/2011, 09:33
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CITAZIONE (hedge @ 21/10/2011, 13:47) 
La spirale è una conseguenza dell'effetto di Coriolis che provoca un movimento verso destra degli oggetti cui viene applicata una forza nell'emisfero nord e verso sinistra nell'emisfero sud. Perciò quando i venti soffiano sulla superficie oceanica (in maniera "continua"), nell'emisfero nord, si crea uno strato superficiale detto Ekman Layer, che può andare da 45m fino a 300m (in condizioni ottimali), in base, ad esempio, alle caratteristiche del bacino idrico, alla forza del vento o alla latitudine. La corrente di superficie, in questo strato, si muove a 45° verso destra rispetto alla direzione del vento. Quando l'acqua sulla superficie spinge l'acqua sottostante a causa delle forze d'attrito, questa si muove ulteriormente verso destra rispetto alla direzione del vento, e così per tutti gli strati più profondi ancora. Scendendo in profondità, a causa della deflessione della corrente, la velocità dell'acqua diminuisce progressivamente.

Il fenomeno è osservabile in mare nelle correnti marine e nelle derive glaciali di superficie.

Questo è interessante e potrebbe spiegare diverse cose, certo l'angolazione cui si fa riferimento mi pare si riferisca a strati superficiali dei liquidi interpretabili come "correnti" ma non necessariamente come "moto ondoso".
La considererei come una forza di cui tener conto nell'insieme del discorso.

Se poi ci mettiamo anche la distribuzione del fenomeno ventoso sulla superficie marina che logicamente non può essere ugualmente potente su tutto il fronte (zona centrale, rispetto alle zone laterali) si può comprendere grosso modo come le onde marine e le correnti siano influenzate nel loro ripercuotersi sulle coste da diverse cose:

1) Lunghezza del Fetch e distanza dalla costa che incidono sulla persistenza del moto ondoso e sulla loro intensità: "piu' forte il vento, piu' a lungo il vento soffia, e piu' vasta l'area sopra cui il vento soffia, piu' grandi saranno le onde"
O ancora: "Se osserviamo alcune piccole aree dell'Oceano, o alcune aree al largo, possiamo vedere le onde generate dai venti locali, il mare vivo (wind sea), piu' le onde che sono state generate in altre aree e che si sono propagate fino alla zona che stiamo osservando, l'onda lunga (swell). La previsione delle onde locali deve includere entrambi : il mare vivo e l'onda lunga, quindi la previsione delle onde non e' un problema locale. Vediamo, per esempio, che le onde al largo della California possono essere generate da tempeste lontane piu' di 10 000 km"
Questo spiega in parte la lunghezza delle mareggiate in certe aree ed in certe situazioni di tempesta rispetto ad altre.
Una mareggiata lampo è una mareggiata wind sea localizzata, una mareggiata anomala senza vento locale è generata da swell, la loro somma produce fenomeni anche di enorme potenza.
I toscani potranno riflettere sul perché a Tirrenia il mare da libeccio scenda un giorno prima in media rispetto a Vecchiano.... ;)

Poi altre cosette...

2) Larghezza del fronte di tempesta che incide sulla curvatura delle onde
3) Orientamento del "cuspide" o per meglio dire della parte centrale maggiormente intensa del vento

Non che queste cose siano esaustive certo.

Dimenticavo, questo concerne un ragionamento di onde in mare aperto.....la costa introduce altre variabili.

ne riparleremo comunque
 
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view post Posted on 8/11/2011, 18:13
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Nicola l'argomento dovrebbe essere analizzato in un 3d a parte, anche perchè ma mai come in questo caso il supporto scentifico assume importanza. Troppo spesso si parla (io per primo) di primaria, secondaria, laterale e canaloni senza avere la minima idea di come si creano

"Le onde sono collegate al vento. ma come sono generate dal vento ?. Supponiamo di cominciare con un mare come uno specchio ( scala Beaufort 0). Che cosa succede se improvvisamente il vento comincia a soffiare costantemente, diciamo a 8 m/s?
Tre processi fisici differenti cominciano:

1. La turbolenza nel vento produce fluttuazioni casuali nella pressione alla superfice del mare, che producono piccole onde con lunghezza di pochi centimetri....
2. Dopo, il vento agisce sulle piccole onde, forzandole a diventare piu' grandi. Il vento che soffia sopra le onde produce differenze di pressione lungo il profilo dell'onda, che induce l'onda a crescere. Il processo e' instabile perche', come l'onda diventa piu' grande, la differenza di pressione aumenta, e l'onda cresce piu' rapidamente. L'instabilita' induce l'onda a crescere esponenzialmente (Miles, 1957).
3. Finalmente, le onde cominciano ad interagire tra loro per produrre onde piu' lunghe ......L'interazione trasferisce energia alle onde grandi dalle onde piu' piccole , ......,con frequenze leggermente piu' basse di quelle al picco dello spettro. Eventualmente, questo porta ad onde che vanno piu' veloci del vento....

Una volta trattato questo si introducono le variabili della costa: "Le velocita' di fase e di gruppo delle onde sono in funzione delle profondita' quando questa e' inferiore ad un quarto della lunghezza d'onda in acque profonde. Il periodo e quindi la frequenza sono invarianti (non cambiano come l'onda si avvicina alla spiaggia); e questo e' usato per calcolare le propieta' delle onde costiere. L'altezza dell'onda aumenta quando la velocita' di gruppo dell'onda rallenta. La lunghezza dell'onda diminuisce. Le onde cambiano direzione a causa della rifrazione. Infine, le onde si rompono se l'acqua e' sufficientemente poco profonda; e le onde rotte portano acqua nella zona di surf, creando correnti lungo la costa ed attraverso. ".... to be continued
 
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view post Posted on 9/11/2011, 09:50
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Non ricordavo più di aver postato su questo thread e m'è venuto il mal di testa rileggere.

Tutto vero.
C'è anche una questione di velocità dell'onda in base alla sua altezza e poi esistono diversi tipi di onda che, per esempio, fanno grossa differenza sulla fertilità di uno spot. E questa differenza è determinata da diverse cose.

Qua il problema è farsi le domande giuste, le risposte ci sono già.
 
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view post Posted on 9/11/2011, 10:30
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CITAZIONE (Pivellino @ 9/11/2011, 09:50) 
Non ricordavo più di aver postato su questo thread e m'è venuto il mal di testa rileggere.

Tutto vero.
C'è anche una questione di velocità dell'onda in base alla sua altezza e poi esistono diversi tipi di onda che, per esempio, fanno grossa differenza sulla fertilità di uno spot. E questa differenza è determinata da diverse cose.

Qua il problema è farsi le domande giuste, le risposte ci sono già.

Anche io l'ho lasciato un po' nel dimenticatoio, pur sapendo che volevo aggiungere qualcosa a quanto già postato: due giorni fa mi è tornato in mente.....
;)


Stavo pensando all'argomento iniziale ovvero "L'entrata del pesce" e a come poi siamo arrivati a parlare di "dinamica delle acque".
Sarebbe forse il caso di andarlo a ridenominare il 3D in "Fertilità di uno spot", per poi andare in modo in induttivo ad analizzare il perchè lo è o meno.
 
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lucarotolante
view post Posted on 9/11/2011, 15:19




la mia mente malata per questo tema,mi porta ad avere un pò di documenti,vi posto alcune cosette,estratte cosi per aggiungerle al 3d
vedetele.
Fonte: Corso di Idraulica Marittima - docente Barbara Zanuttigh- Università degli Studi di Bologna
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l'ho estrapolate io,quelle che ritenevo interessanti per il 3d,quindi non sono ne in fila ne in numerazione progressiva
quindi non rompete. :D

Edited by Gianluca Tomei - 1/3/2012, 17:52
 
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stenella il ritorno
view post Posted on 9/11/2011, 15:28




Bello e utile.

Non è altro che la scomposizione di un vettore nelle sue componenti x e y.



Edited by stenella il ritorno - 9/11/2011, 16:16
 
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view post Posted on 10/11/2011, 11:09
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Nessuno ha notato?

rip current only occurs if man-made structure redirects longshore flow
 
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stenella il ritorno
view post Posted on 10/11/2011, 11:17




CITAZIONE (Pivellino @ 10/11/2011, 11:09) 
Nessuno ha notato?

rip current only occurs if man-made structure redirects longshore flow

;)

 
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