Pesca con la bolognese alla spigola

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view post Posted on 4/10/2011, 19:25
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Già da tempo sono incuriosito dalla tecnica di pesca con la bolognese, o forse meglio le tecniche..
da quest'inverno ho deciso di provarci e fare un po' di esperienza..
parto praticamente da zero, ma dato che siete molti a praticare questa tecnica credo possano venire fuori molte esperienze dirette..
per ora vi chiedo come si imposta una battuta di pesca del genere?
potremmo partire dalla paratura..che lenza, che terminale, che galleggiante e che amo?
spero non sia una discussione troppo generica (io di domande ne avrei un'infinità :) )
a voi la palla..
 
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stenella il ritorno
view post Posted on 4/10/2011, 21:32




Un mare di varianti, ti posso elencare alcune delle esche maggiormente usate per la bolognese:

bigattino

Coreano

Gamberetto (vivo)

devi poi pensare che a seconda dell'esca che userai dovrai scegliere un galleggiante adeguato, il quale va scelto in base al posto dove sei a pescare, cambieranno gli ami, le montature, le piombature, lo svolazzo, la taratura del galleggiante e la distanza dal fondo (misurata sull'amo e sul piombino che crea lo svolazzo).

Questo intanto è un discorso generico e a grandi linee, poi passeremo ad analizzare anche le condizioni in ci pescherai, a passata o a galleggiante fermo e la trattenuta.

 
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view post Posted on 4/10/2011, 21:45
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dici che devo restringere il campo?
ho fatto ancora domande troppo generiche?
allora che ne dite, chi ha voglia, di fare un discorso sulla pesca con il bigattino, visto che mi sembra di capire che il sistema pescante cambi a seconda dell'esca?
pensavo che l'esca fosse poi la cosa da scegliere alla fine..scusate le domande da assoluto profano.. :)
 
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Lo scuro
view post Posted on 5/10/2011, 07:55




Parliamo del tanto bistrattato bigattino ,che per quanto bistrattato possa essere ,rimane una delle esche più eclettiche e redditizie .
Ed a tutti quelli che fanno riferimento alla sua incapacità di fare selezione ,posso solo rispondere che non è assolutamente vero ,poichè grazie a questa sua ecletticità è in grado di attirare sia la minutaglia che il pesce più "importante" .

Naturalmente ,nella cosiddetta "catena alimentare" ,così come accade per qualunque tecnica di pesca ,generalmente i primi a muoversi sono sempre i pesci piccoli ,ed è per questo motivo che essi sono anche i primi a rimanere allamati .
Ma il problema "pesce piccolo" ,anche se non completamente ,può essere arginato in vari modi ,che vedremo in seguito .

Abbiamo parlato ,in maniera margianle ma abbastanza esaustiva ,degli attrezzi e dei mulinelli che vanno abbinati ad essi .

Io comincerei ora ad individuare ,a partire ,da una situazione tipo ,che sceglierete/emo tra quelle che elencate di seguito .
Fatto questo ,apriremo un post specifico ,dove si andrà ad approfondire meglio la questione in tutti i suoi aspetti .

Partendo dal presupposto che si userà sempre la bolognese :

1 - bigattino nei porti
2 - bigattino nei canali
3 - bigattino in scogliera a mare calmo (e dai pennelli perpendicolari alla battigia)
4 - bigattino in scogliera a mare mosso e scaduta (e dai pennelli perpendicolari..ecc.)
5 - bigattino con galleggianti pasturatori da superficie e da fondo ,scorrevoli e non
6 - bigattino ed impianto english style
7 - bigattino dalla spiaggia ,a piede asciutto
8 - bigattino dalla spiaggia ,con gli waders

A grandi linee ho cercato di riassumere diverse delle tecniche praticabili ,ma se ve ne vengono in mente altre....

A voi la boccia .
 
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stenella il ritorno
view post Posted on 5/10/2011, 08:34




3 - bigattino in scogliera a mare calmo.

Uso una 7 metri, mulinello 4000 imbobinato con un buon 0,16 o uno 0,18, pesco su un fondale che varia dai 4 ai 7 metri scarsi a seconda della postazione che trovo (il posto è molto battuto). Uso un galleggiante a oliva da 3 grammi, piombatura secca con torpilla (il peso varia in base alla corrente) fermata con due chicchi di riso uno a monte e uno a valle, microgirella e finale da un metro circa, i diametri sono 0,12 con acqua velata, 0,10 acqua normale, 0,08 acqua trasparente. Uso ami crystal del 16 con lo 0,12 e lo 0,10, scendo fino al 20-22 se devo pescare a singolo bigattino con lo 0,08. Quando c'è vento riduco il peso della torpilla e metto qualche giro di filo di piombo all'innesto dell'astina per guadagnare qualche metro in più. Non amo pasturare in abbondanza in particolare con la spigola che pereferisce fiondate da una decina di bigattini a ogni lancio piuttosto che abbondanti quantità. A seconda di come reagisce il pesce, se mangia bene o se mangia male faccio lavorare lo svolazzo andando a sondare il fondo all'altezza della microgirella, altrimenti prendo come misura l'amo ed aggiungo una trentina di cm.

Edited by stenella il ritorno - 5/10/2011, 11:03
 
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ProSandro
view post Posted on 5/10/2011, 09:59




Molto interessante...Tecnica che ho sempre praticato questa della bolognese con bigattino anche se devo dire mai preso una spigola in vita mia! più che altro mi divertivo molto tra occhiate saraghi e cefali però solo ora mi rendo conto che quando finivano le mangiate era perchè il predatore era nei paraggi :D meglio tardi che mai! Io pesco nei porti o principalmente dalla scogliera a mare calmo. Bolognese da 6 metri con filo in bobina del 0,14 e finale che varia da 0,12 a 0,08 con ami dal 18 al 22 e innesco bigattino singolo. Pasturata costante di 5-6 vemi alla volta con fionda. Galleggiante allungato 1 o 2 grammi con spallinata di piombi dal più grande al più piccolo (ottima la scatola di piombi tubertini). Chiaramente prima di iniziare la pescata ci assicuriamo di tarare il fondale con un affondatore poichè bisogna pescare sul fondo. Importante con ami piccoli è sicuramente lasciare scoperta la punta dell' amo per permettere l' allamata al momento della ferrata.
 
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sud-est
view post Posted on 5/10/2011, 10:47




Posso raccontarti la mia semplice esperienza nei miei spot... piu' di questo nn posso fare , ho dedicato gli ultimi 3.4 anni al surfcasting ed al natante...con rare ma fruttuose uscite a bolognese :)

Lenza morta.


SPOT : barriera frangiflutti interna il porto... fondale che degrada abbastanza rapidamente, nel giro di sei mt passa da 0 a -9mt, si passa da una franata ad un fondale fangososo,sabbioso

La tecnica e' molto semplice ma difficile da comprendere a chi cerca le cose sofisticate.

Bolognese 6/7mt, mulinello 3000 imbobinato con del monofilo dello 0,18, galleggiantino prepiombato DA 2 PIU' 1 , 3 PIU' 1gr..... 5,5 oppure 6,5 metri di svolazzo a scenda della lunghezza della bolognese

Svolazzo vuol dire totalmente lenza morta senza alcuna spallinatura o piombatura.

Solitamente mi piazzo con vento di spalle ma quanto piu' possibile in punta, luogo di passaggio obbligato di prede e predatori.

In base alla corrente decido dove fiondare il bigattino/pastura... pochi bigattinio cadenzati ad intervalli regolari, un minuto circa

Pasturo a monte di corrente , osservo la caduta, osservo dove orientativamente andra' a depositarsi.

Il terminale e' rigorosamente fluorocarbon dallo 0,14 allo 0,17, grosso voi direte ma si ha a che fare con spigole anche di svariati kg e preferisco che qualcuna non degni il mio terminale piuttosto che perderla di sicuro con finali capillari.

Il fluorocarbon mi garantisce maggiore resistenza all'abrasione nel momento in cui la signora decidera' , lottando, di intanarsi... ed ecco che entra in campo il diametro del terminale...in questi casi bisogna forzare e girare la testa all'animale ..la pena e' lo sfilacciamento del fluoro e perdita della preda.

Solo rare volte la signora decide di combattere al largo, beh in questi casi basta giocare di frizione o antiritorno e in breve la si vedra' aggallare esausta a pochi mt da riva... ma sono rari casi quindi bando alle ciance.

Riepilogando, il terminale e' cosi' composto: galeggiantino prepiombato bloccato da chicchi di riso, microgirella in acciaio, svolazzo 5.5/6,5 mt in fluorocarbon, amo beck n° 14, doppio bigattino innescato, uno a calzetta l'altro appuntato.

L'azione di pesca e' apparentemente semplice ma richiede cognizione di causa ed effetto... si pastura a monte di corrente, si aspetta che la pastura passi davanti la postazione a qualche mt dalla superfice, si lancia stando bene attenti a far stendere il lungo terminale, si calcola la discesa del finale che come unico peso ha il bigattino ed il pes odell'amo... quindi si fa la passata.

Solitamente le spigole di taglia in questo spot mangiano in due differenti maniere:
In pieno sole, mezzogiorno o poco oltre solitamente bollano come fossero trote, bollano sui bigattini rimasti in superfice, sui morti, sui caster... in questo caso e' consigliabile accorciare il terminale anche a 2 mt... fiondare sulle bollate e lanciargli sopra... lo strike non tardera' ad arrivare.

Ore pomeridiane e in notturna, la spigola mangia a mezz'acqua... quindi su un fondale di 9 mt e pasturando a monte di corrente dovro' aspettare qualche secondo in piu' e poi lanciare...sempre calcolando il peso dell'amo.

Un ultimo ed ulteriore modo di fregare la signora ma che causa spesso rotture e' a foglia morta radente la franata.... in questo caso bisogna avere fortuna...fortuna che la signora decida di prendere il largo perche' se decidesse di intanarsi..beh che ve lo dico a fare.

Amo questa tecnica, la pratico da anni ma funziona solo in questo spot, ho provato in altri porti ed ha pagato la classica modalita' che avete gia' descritto.

Chissa'... che in uno dei vostri spot non possa funzionare la tecnica che ho appena descritto.. provate :D

Lo spot
spotd


Un frutto dell lenza morta
bolognese



 
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view post Posted on 5/10/2011, 11:27
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insomma mi sembra di capire che le variabili siano ancora di più che nel surf, e che senza fare tutte le prove del caso si ottenga poco o nulla..
il problema grosso è che ancora non so in che spot potrei praticare questa pesca..
le possibilità qui in zona sono ambito portuale (all'interno o all'esterno delle barriere frangiflutti) o scogliere artificiali di quelle perpendicolari alla spiaggia che escono per una ventina di metri..
le tecniche si possono accomunare?
 
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Lo scuro
view post Posted on 5/10/2011, 11:34




CITAZIONE (stenella il ritorno @ 5/10/2011, 09:34) 
...... piombatura secca con torpilla (il peso varia in base alla corrente) fermata con due chicchi di riso uno a monte e uno a valle, microgirella e finale da un metro circa.....

CITAZIONE (sud-est @ 5/10/2011, 11:47) 
.............Svolazzo vuol dire totalmente lenza morta senza alcuna spallinatura o piombatura........

Due spot molto simili (scogliere portuali) ,due situazioni di mare calmo ,due soluzioni di pesca completamente differenti .

Và meglio l'una o và meglio l'altra ?
Perchè ?

Personalmente ,le ritengo due soluzioni estreme; due soluzioni che possono si rendere tanto, ma che possono anche non rendere nulla .
E spiego il perchè .

Se il pesce staziona a mezz'acqua, su un fondale di oltre 5/6 mt, come posso catturare spigole con una torpille secca, pescando adiacente al fondo ?

E se il pesce và a cibarsi sul fondo, mangiando direttamente a terra le larve (e la spigola lo fà), come posso catturare qualcosa se pesco senza piombo in lenza, in balia di una pur minima corrente ?

Io, nella mia di esperienze, ho sempre cercato di non estremizzare, cercando innanzitutto d'individuare la fascia di pascolo al momento della battuta.
Parto preciso sul fondo, pasturo con parsimonia, non vedo niente .
Mi appoggio con tutto il terminale e trattengo, non vedo ancora niente; continuo a pasturare poco ma spesso .
Vado sulla mezz'acqua con una lenza più leggera, magari trovo un pesce poi più nulla; allora mi metto ancora più a galla con 4x10/4x12 e magari trovo altri due pesci.....e via e via .

Questo perchè non sempre le spigole si trovano subito e perchè non sempre queste si cibano allo stesso modo, anche nello stesso spot .
Troppo le varianti .
Vento forte, vento assente; pesce a galla, pesce a fondo; acqua chiara, acqua scura; minutaglia presente e non; innesco singolo, innesco multiplo; corrente sostenuta, corrente assente; fase di marea montante, fase di marea calante; e così via .

Se il surf casting ha i suoi intrecci, la pesca con la bolognese ne ha altrettanti .

Spero condividiate .

Edited by Lo scuro - 5/10/2011, 12:45
 
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lucarotolante
view post Posted on 5/10/2011, 11:40




Ci pesco molto di rado ma i frutti in base alle uscite sono eccellenti. Scogliera artificiale,4 metri di fondo,foce a cento metri,fondale fangoso.ci pesco solo con scadute di maestrale,poiché o si va a mare moscio o vista l'esposizione ci si bagna. A destra un porto che crea tappo al maestro.si formano correnti in circolo paurose,acqua molto molto marrone. Galleggiante classico piombato 5 o 6 grammi,4 metri di fondo e 50 cm di finale del 18,propio pari pari.amo 14 e due baini a bandiera. Pasturazione regolare,cercando di sfruttare il giretto.se l'occhiate rompono troppo le palle,due pallini del dieci a un metro dall'amo e trattenuta. Se rompono anche così,vanno bene pure loro.orari migliori da un ora prima del giorno per un paio d'ore di sole,poi si può andare.quel posto rende,è l'unico che lo sfrutto a bolo e solo così. A mare calmo non c'e pesce,con venti di sud se si è attrezzati e non si teme l'acqua ci sta di incontrare il mostro,tipo 6 kg. Poi bisogna esse bravi a mettere il pesce nel guadino e sfruttare bene l'onda,ne ho perse molte. Ciao Ciao

Edited by lucarotolante - 5/10/2011, 12:49
 
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sud-est
view post Posted on 5/10/2011, 11:43




CITAZIONE (Lo scuro @ 5/10/2011, 12:34) 
Se il surf casting ha i suoi intrecci, la pesca con la bolognese ne ha altrettanti .

Spero condividiate .

Sicuramente e sta emergendo proprio questo particolare...
 
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lucarotolante
view post Posted on 5/10/2011, 11:55




la pasturazione fà una bella parte alla riuscita.


anni fà sempre nel posto descritto provavo a pescare strusciando il fondo e pasturavo con le retine o con i baini incollati.
qualcosa prendevo...poco.

si affacciò un signore e mi disse...se appasti cosi quella robba serve per quello che pesca nel porto a bastia :D :D :D

ecco curando l'appasto son migliorato tanto...il mare è grande se si buttano nel punto e/o modo sbagliato si allontanano i pesci.
 
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stenella il ritorno
view post Posted on 5/10/2011, 13:00




Se il pesce mangia a mezz'acqua non faccio altro che alzare la torpilla e accorciare la distanza rispetto al finale, oppure levo la piombatura secca e ne metto una classica a scalare in modo tale che l'esca mi vada esattamente a mezzo fondo distanziando in maniera graduale i piombini che andranno a diminuire la dimensione verso il finale. In questa maniera la parte maggiore del peso sta appena sopra la fatidica mezz'acqua rendendo stabile l'azione di pesca e maggiore distanza e minore peso della scalatura mi faranno fluttuare il bigattino.

La spigola poi mangia sul fondo, mangia staccata dal fondo (una metrata circa) e raramente a mezz'acqua, più facile che mangi sulla caduta dell'esca appena subito sotto il pelo dell'acqua soprattutto quando è in caccia, ma in questo caso sono sempre spigolette.

Sulla marea io ho sempre avuto dei bei riscontri sulla mossa delle acque e nei cambi di luce, solitamente un'oretta prima e dopo i picchi di alta e di bassa, imbiancate clamorose con la luna piena.

Alterno sempre gli inneschi per vedere quale funziona meglio, singolo, doppio a bandiera, uno a calzetta e l'altro appuntato, raramente tre a bandiera. Questi sono gli assetti che uso nel posto che frequento solitamente a Viareggio (muraglione e molo di Tito, poi dipende anche da quanti "barbari" vengono a pescare :woot: :woot: )

Edited by stenella il ritorno - 5/10/2011, 14:08
 
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sud-est
view post Posted on 5/10/2011, 13:08




CITAZIONE (stenella il ritorno @ 5/10/2011, 14:00) 
La spigola poi mangia sul fondo, mangia staccata dal fondo (una metrata circa) e raramente a mezz'acqua, più facile che mangi sulla caduta dell'esca appena subito sotto il pelo dell'acqua soprattutto quando è in caccia, ma in questo caso sono sempre spigolette.

Dipende dallo spot,Brando... alcune che abbiamo catturato negli anni ed hanno mangiato bollando hanno segnato 5kg :D
 
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stenella il ritorno
view post Posted on 5/10/2011, 13:13




SI infatti, perlomeno qua da me a Viareggio per la mia esperienza è così. Ogni posto, addirittura nello stesso spot in venti metri ti cambia tutto, sulla diga foranea a Viareggio alcune poste hanno quasi 8 metri di fondo, cinque metri più a sinistra ce ne sono 6 scarsi e cambia davvero tutto, man mano che ci si avvicina alla curva della piattaforma del faro di segnalazione verde cambiano drasticamente le condizioni, aumenta la corrente e diminuisce il fondale, poi c'è il vento, il correntone che esce dal porto come un fiume in piena.... praticamente una miriade di varianti che s'impara solamente andandoci e guardando cosa fanno i locali che hanno il culo a forma di scoglio.
 
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35 replies since 4/10/2011, 19:25   12126 views
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