Reperimento cefali vivi

« Older   Newer »
  Share  
sud-est
view post Posted on 14/11/2011, 11:09 by: sud-est




allenamento4pc5
Esistono davvero varie tecniche per procurarsi il vivo, solitamente ne adopero 3-4 e posso definirle divertenti oltre che utili mirando a prede di rispetto innsecando il cefalo vivo.

Illustrero' al momento due tecniche fondamentali che adopero in determinati spot ed attendo gli amici di BadAngler che praticano spesso la pesca al cefalo e sicuramente sapranno esporre il tutto in maniera piu' degna del sottoscritto.
Ne verra' fuori un buon topic ed ognuno che intendera' cimentarsi nella pesca al cefalo potra' rapportare le varie esperienze ai propri spot.


CEFALI CON PANE A GALLA.

Gli spot tipici per questa tecnica che dopo esporro sono baie a ridosso di spiagge con fondali misti posidonia, spiagge con foci, scogliere basse.
cefaliconpagte8

L'attrezzatura sara' composta da canne con un range d'azione tra 80-120 gr sui 4 mt abbinate a muli fissi 4-5000 imbobinati con monofili del 25-28 ed SL del 50.
Si usera' un galleggiante piombato, in rapporto al range della canna, cmq dai 40 ai 60 gr.


muggine0000

Ottimi quelli di color bianco che attireranno maggiormente i cefali ( in prevalenza gargia d'oro).


Al moschettone del galleggiante verra' agganciato, tramite asola ,un terminale di 3 mt dello 0,18-0,20 fluoro la cui estremita' finira' a lingua di serpente con due ami ( ottimi i gamakatsu serie 420 N) del n° 10-12.
Come esca si usera' il pane, ottime le rosette la cui scorza e' croccante ma piene di mollica.
cefalocolpaneagallakn1
Tagliando col coltello un quadrato , l'innesco sara' effettuato facendo entrare i 4 ami dalla parte della scorza , uscendo dalla mollica gli stessi verranno usciti( tipo come cucire) e ripiantati ai 4 angoli con la paletta dell'amo.
Avremo cosi' un'innesco resistente anche al lancio che cmq in base agli spot nn superera' mai i 30-40 mt dalla costa... zona in cui i cefali prediligono sostare magari vicino alla posidonia al riparo da predatori.
L'azione di pesca e' spettacolare.
Il lancio , dato il terminale abbastanza lungo sara' effettuato facendo fare una rotazione al galleggiante( avente un rop sul metro) di 180° con frustata finale..
Prima che il galleggiante atterri bisogna stoppare la sua corsa( come fosse una portoghese da paf) cosicche' il terminale si stenda per bene.
Il pane tendera' a restare a galla e la pesca si svolgera' a vista.
Lo scopo del galleggiante e' quello del lancio e di una facile individuazione del quadratino di pane.
Presto , se i cefali in zona sono presenti , si notera' una mangianza( come se l'acqua bollisse) sul nostro quadratino di pane, segno inconfondibile della presenza di cefaletti.
I grossi, incuriositi, nn tarderanno ad arrivare in maniera prepotente andranno diretti sul quadratino succhiando e scodando se invinghiati negli ami.
Questo e' il momento di ferrare con delicatezza ed a voi il recupero.
P:S. se inizialmente nn si notano mangianze il trucco sta nel ferrare con vigore per lasciare il quadratino di pane in acqua che fungera' da pastura mentre si prepara il prossimo innesco ....e ... cosi' via.


SU FONDALI PIU' IMPORTANTI INVECE LA TECNICA E' DIVERSA.
La classica PESCA AL CEFALO CON BOLOGNESE/INGLESE/fissa indicata per fondali superiori ai 3-4 mt quali scogliere medio-alte, porti.
puntaregilione1uk2



PASTURA:
Alla base di questa tecnica sta la pasturazione.
La pastura e' molto soggettiva, c'e' chi aggiunge aromi paticolari, c'e chi usa sabbia, c'e' chi usa altro...io mi limitero' ad illustrare la mia data da anni di esperienza.
Ingredienti:
1 kg di panini anche duri( si faranno raffermare)
1 kg di pane grattuggiato
1 confezione di pan-carre'
1 confezione di fette biscottate
1/2 litro di latte
200 gr di pecorino grattugiato
1-2 buste di sfarinato sarda
coriandolo come disgregante
vaniglia in polvere

Preparazione:
Prendere un capiente contenitore e mettere i panini a mollo in acqua di mare e latte....strizzarrli per bene e passarli in un secondo contenitore.
Ridurli in poltiglia cercando di strizzarli il piu' possibile.
Aggiungere sfarinato sarda.
Aggiungere formaggio grattuggiato.
Aggiungere vaniglia.
A questo punto avremo ottenuto una sorta di poltiglia che da questo momento va ben lavorata cone le mani aggiungendo pane grattuggiato e coriandolo.
Dobbiamo arrivare al punto che la pastura abbia un grado di umidita decente ma allo stesso tempo sfregandolla in mezzo alle mani deve sfaldarsi.
Questa e' quindi la fase piu' delicata perche' se la pastura e' troppo umida tendera' ad aggallare nn aprendosi e non sfaldandosi.
Se e' troppo asciutta rischieremo che le palle che dovremo plasmmare durante il lancio e a contatto con l'acqua si sfaldino in superfice attirando minutaglia indesiderata.
Quindi constatata la perfetta granulosita' ed umidita della nostra pastura ovvero dopo aver fatto una palla la stessa a leggera pressione dovra' sfaldarsi possiamo cominciare a preparare i calamenti.

ATTREZZATURA:

In rapporto alla profondita' si potra' optare o per una inglese(bolognese) da 4-5 mt o per una bolognese da 6-7 mt o per una buona fissa da 6-7-8 mt
Le stesse verranno cmq abbinate a mulinelli piccoli, diciamo un 1500-2000 caricati con un buon 0,16.

Se ci troviamo su un fondale di max 4 mt useremo un galleggiante fisso da 2+1 - 3 +1 o galleggiantini non prepiombati da 1 o da 2 gr.

cefali1

Se invece ci troviamo su un fondale superiore ai 4 mt sara' il caso di impostare un impianto scorrevole.
Molta attenzione dovra' alla fine essere data alla misurazione del fondale tramite sondino( sovrappeso) e nel particolare, nella pesca al cefalo, l'azione di pesca dovra' svolgersi tra i 15 ed i 30 cm dal fondo.... zona abituale per il pascolo cefali in pastura.

cefali2

L'azione di pesca sara' semplice ma bisogna prestare la massima attenzione ai sussulti del galleggiante.


ESCA:
l'esca sara' o polpa di sarda o di tonnetto o pane francese o quella che io preferisco la mollica dei panini al latte freschi.
Quest'ultimo innesco sara' semplicissimo, basta prendere un fiocco di mollica , appoggiarci l'amo su e pressare in corrispondenza della paletta dell'amo.
In acqua tendera' a gonfiarsi ma rimarra' saldamente ancorata all'amo.
Il cefalo non mangia ma succhia... quindi ad un tremolio del galleggiantino spesso c'e' una corrispondenza di mangianza.
I cefali piu' grossi tenderanno a far affondare il galleggiantino in maniera molto lenta, i piu' piccoli saranno piu' nervosi.
Se il mare e' olio si potra' notare che a mangianza di cefalo il galleggiantino, data la vibrazione, tendera' a fare dei cerchietti sull'acqua....io nn aspetterei a ferrare :wink:
La pasturazione dopo una bella dose iniziale di palline deve essere cadenzata nel tempo ad intervalli di piu' o meno 10 min.
Ad ogni cattura e' bene, durante la fase di recupero del cefalo, pasturare con una noce di pastura affinche' il branco nn si spaventi.
E' bene avere con se sia il guadino che una nassa.
La funzione della nassa consiste nel nn far spaventare il branco.... mi spiego meglio,.. se un cefalo dovesse essere liberato mentre il branco e' ancora sotto lo stesso avrebbe , data la foga di scappare, la capacita' di trascinarsi tutto il branco con se.

Spero di essere stato utile e siccome e' un argomento apparentemente molto semplice ma praticamente molto ampio per qualsiasi dubbio nn esitate a chiedere...


Altre tecniche sono la nassa e la mazzettina (3.4 ami) che illustrero' appena avro' pronto del materiale fotografico :)

..basta un minimo di organizzazione e nn lasciare nulla al caso.
E' davvero na tristezza fare un'uscita mirata con il vivo e nn riuscire a procurarselo.

Dimenticavo... la taglia dei cefali non e' selezionabile a priori con queste tecniche, teniamo solamente cio' che realmente potra' servirci durante la battuta di pesca col vivo, i cefali in eccesso ed i piu' grossi vanno liberati ed al massimo ne terremo un paio per sfilettarli ed adibirli a trancio.

Edited by sud-est - 14/11/2011, 11:27
 
Top
45 replies since 14/11/2011, 10:08   13608 views
  Share